mercoledì 13 luglio 2011

Incapacità, irresponsabilità e dilettantismo al servizio di sè stessi

Il 12 giugno 2011 il Ministro della Repubblica Umberto Bossi, coadiuvato dal Ministro Roberto Calderoli, all'ascolto di una canzone che inneggia al tricolore ed all'Italia, cantata durante una festa della Lega Nord, mostra "elegantemente" il dito medio ed invia un "vaffa" al cantante.
E' compatibile una simile condotta con l'incarico di Ministro della Repubblica ricoperto?
E' un atteggiamento che può essere ancora definito di discutibile folklore?
Nei giorni immediatamente precedenti, il "Capo" della Lega Nord aveva affermato che il governo non si dimetteva perchè un simile comportamento sarebbe stato interpretato dai mercati come una sorta di abbandono della nave che affonda.
I "mercati" (ma credo che sarebbe opportuno fare una distinzione fra le dinamiche dei mercati e lo sciacallaggio orchestrato attraverso spietate manovre altamente speculative orchestrate da forti gruppi finanziari internazionali) credo che sarebbero lieti di ricevere la notizia delle dimissioni di questo governo. Alla guida dell'Italia, infatti, serve un Governo vero e non una sua parodia, un'agenzia di servizi per il presidente del consiglio.
E' stato sufficiente, infatti, che il Ministro dell'Economia venisse sfiorato ( al momento) dall'indagine penale che ha coinvolto un suo stretto collaboratore e che minacciasse le dimissioni, affinché il Paese si trovasse sull'orlo della bancarotta.
E' vero che l'attacco all'Italia era mirato anche a colpire l'Euro, ma è altrettanto vero che il nostro è stato ritenuto, fra i Paesi di peso dell'area, quello debole.
La "credibilità" italiana è stata, negli ultimi tempi, collegata (oltre che a quella del Presidente della Repubblica) a quella di Giulio Tremonti ed alla sua capacità di resistere alle irresponsabili e populiste "pressioni" di una folkloristica ed estemporanea "corte dei miracoli". La medesima compagine che aveva negato, lo ricordiamo tutti, l'esistenza di una crisi internazionale e, in una fase successiva, il coinvolgimento dell'Italia in essa.
L'ulteriore dimostrazione, qualora ce ne fosse bisogno, è stata offerta dal benefico effetto che ha avuto, sui mercati, l'azione (oltre che della BCE) condotta da Napolitano-Tremonti-Opposizione con il primo che ha invitato ad un'azione unitaria e tempestiva, con il secondo che ha abbandonato nel corso della riunione l'Econfin dichiarando che andava a chiudere, in fretta, la manovra di "risanamento" italiana ("dimostrando" di avere, quindi, l'"energia" sufficiente per farlo) e con l'opposizione che ha garantito l'approvazione della manovra in quattro giorni comunicando l'intenzione, pur precisando di non condividere il contenuto della predetta manovra, di astenersi da qualsiasi condotta ostruzionistica.
E' chiaro che gli effetti positivi sono temporanei e che, per consolidarli, sarebbe necessario la formazione di un nuovo autorevole governo capace di dare un indirizzo di ampio respiro alla politica nazionale. E' indispensabile ed urgente, infatti, essere credibili sia in ambito progettuale, sia in quello realizzativo.
Il Troglodita, come è noto, è un inesperto dilettante in tutto.
Se si legge l'articolo del 5 luglio u.s., tuttavia, si riscontrerà che, pur non essendo dotato di preveggenza, aveva pronosticato pesanti ripercussioni sull'economia nazionale (e sullo spread con i bund tedeschi) a causa di una preannunciata manovra che posticipava al 2013 l'applicazione della quasi totalità delle misure (che graveranno, peraltro, sulle solite tasche) che dovrebbero consentire di condurre, nel 2014, al pareggio di bilancio.
Il disastro, quindi, era inconfutabilmente annunciato.
Nessuno, del resto, può dimenticare la pessima immagine che, anche negli ultimissimi giorni, l'improvvisata e dilettantistica accolita attualmente alla "guida" del Paese ha dato di sè.
Una manovra "dilazionata" su quattro anni ma, di fatto, rinviata di due anni in risposta ad una richiesta di interventi urgenti di risanamento; la manifestata volontà di destinare eventuali economie all'indistinta riduzione delle aliquote IRPEF; lo scontro fra componenti governative sulla bizzarra ipotesi di spostamento dei Ministeri al Nord del Paese; una frattura insanabile dei rapporti fra il presidente del consiglio ed il Ministro dell'Economia culminata con l'avvio di una campagna denigratoria, a carico di quest'ultimo, orchestrata principalmente da un quotidiano "vicino" al presidente del consiglio; un partito di governo che chiede a quest'ultimo sostanziali "risposte" (schizofrenia!); un ministro della Repubblica che insulta alcuni precari che vogliono rivolgergli delle domande; il medesimo ultimo ministro appellato come "cretino" nel corso di un incontro pubblico da parte di quello dell'Economia; il ministro degli esteri (come aveva già fatto il Presidente della Repubblica) che esprime parere contrario all'ipotesi, ventilata dalla Lega Nord, di un ritiro delle truppe italiane dalle missioni all'estero; le minacce continue di crisi di governo, senza conseguenze, avanzate dalla Lega Nord; lo spudorato tentativo di introdurre una norma, nella manovra, mirata a modificare il codice di procedura civile a vantaggio del presidente del consiglio e di altri 35 cittadini della Repubblica (con corrispettivo danno, ovviamente, per le controparti), etc.
La verità sembra risiedere nel fatto che l'unica "responsabilità" (collante) che tiene in piedi questo governo ed incoscientemente ancorati alle proprie poltrone il presidente del consiglio, i ministri, i sottosegretari ed i parlamentari che sostengono il governo, sia quella che riguarda i propri interessi personali e familiari. Nessun senso dello Stato, nessun rispetto per le Istituzioni né per i Cittadini. Speriamo solo che questo governo "cada" prima che ciò accada all'Italia.

martedì 5 luglio 2011

Facce di Bronzo

Un poco alla volta sta emergendo il contenuto della manovra economica varata dal governo per recuperare, i quattro anni, 46 miliardi di euro.


Anche questa volta, la lotteria delle tasche che pagheranno è stata vinta da quelle povere e medie del Paese.


E' interessante ascoltare, in proposito, il moderato apprezzamento espresso dal presidente della Confindustria Emma Marcegaglia la quale ha sostenuto che qualcosa, in termini di tagli, è stato fatto sulle pensioni e sul pubblico impiego mentre, per quanto riguarda la "crescita", sarebbe stato necessario un maggior coraggio. Traduzione: non ci sono incentivi particolari per le imprese.


Certo è comprensibile che, da questo governo, l'associazione che vanta fra le prorie fila il pubblico plaudente i condannati della ThyssenKrupp si aspettaasse qualche "aiutino" in più. L'assenza di intervento nel recente confronto Fiom-Fiat, poi, aveva sicuramente legittimato qualche maggiore aspettativa.


I lavoratori dipendenti, i pensionati, i disoccupati ed i precari che, come è risaputo, di investimenti produttivi destinati al bene dell'Italia capiscono molto poco, continuano a chiedersi quali siano i sacrifici affrontati dall'imprenditoria nazionale.


Nell'ascoltare il presidente dei petrolieri italiani, Pasquale De vita, però, si apprende che da decenni il margine per le imprese del settore è fermo al 14%.


Dall'ignoranza e dall'incompetenza dei lavoratori dipendenti e dei pensionati si alza un lamento nel ricordo della "scala mobile" e si obietta che nello stesso periodo in cui "il margine" (profitto) dei petrolieri italiani è rimasto invariato, restando immune agli aumenti dei costi ed agli effetti del "carovita", le retribuzioni e le pensioni sono state erose al punto che, il livello di vita che prima si conduceva con una sola remunerazione media, oggi ne richiede due.


Qualche nemico del Paese, poi, arriva anche ad azzardare la sovversiva e fantasiosa tesi secondo la quale l'italica imprenditoria investirebbe, in larga misura, denaro pubblico proveniente proprio dalla massa di cittadini amorfa, priva di iniziativa ed in gran misura precarizzata. In tale contesto, non si può escludere nemmeno che qualche sconsiderato giunga a teorizzare che il rischio (una volta d'impresa) sia stato trasferito sui lavoratori e che le "grandi" imprese italiane abbiano goduto e beneficino, tutt'ora, di forme di assistenzialismo.


Il ministro dell'Economia e delle Finanze, tuttavia, nel tenere, magistralmente, sotto controllo i conti pubblici e forte della sua geniale creatività, aveva rassicurato anche gli incosapevoli garantendo che nessuno sarebbe stato lasciato solo e che nessuna sarebbe restato indietro.


L'On.le Giulio tremonti è un uomo di parola. Al momento di pagare il conto, infatti, non si è dimenticato dei precari cosi come non ha trascurato i pubblici dipendenti ed i pensionati. I primi andranno a casa (licenziati) a riposarsi perché anni (per alcuni decenni) di precariato sono, indubbiamente, usuranti, agli altri saranno uleriormente bloccati gli stipendi e la rivalutazione delle pensioni (se percepiscono, mensilmente, poco più di 1400 euro lordi).


Che dire? Meno male che Giulio c'é.


Nel PDL abbiamo assistito ad una svolta epocale. Un radicale rinnovamento. La guida del "partito" è stata assunta da Angelino Alfano (naturalmente per acclamazione).


Il nuovo segretario ha subito dichiarato di voler costruire il "partito degli onesti".....l'elettore sprovveduto (il disoccupato, il precario, il pesnionato, il lavoratore dipendente e l'artigiano, per intenderci) potrebbe chiedersi se questa affermazione costituisca una critica avventata ed involontaria su ciò che è stata (ed è, visto che non ci sono state epurazioni né la concessione delle autorizzazioni a procedere contro alcuni parlamentari richieste dalla Magistratura), finora, la compagine assemblata da Silvio Berlusconi. Forse il neo-segretario si riferiva ai peones del "partito", a quelli le cui responsabilità possono essere accertate senza necessità di preventivi nulla osta. In ogni caso, l'elettore sprovveduto (ed insieme a lui molti deputati e senatori) può essere rassicurato. Si tratta solo di una manifestazione di intenti, di natura gattopardesca ed un pò intempestiva, mirata a rappresentare il rinnovamento. Il "nuovo corso" non è diverso dal precedente. La prova è rappresentata dalle poche righe aggiunte alla manova finanziaria, da mani ancora sconosciute, che, modificando il codice di procedura civile, garantirebbero, al presidente del consiglio, in caso di condanna in secondo grado, la sospensione del pagamento, in via provvisoria, del risarcimento dovuto a Carlo De Benedetti per la c.d. "vicenda" Mondadori.

Tranquilli, quindi, anche il nuovo segretario del PDL garantirà che la legge non sia generale ed astratta. I danneggiati dalle ingiustizie? Subiranno l'identico trattamento, ed in ciò non saranno discriminati, che dovette sopportare l'emittente Italia 7 ingiustamente esclusa dalle frequenze nazionali a vantaggio i Rete 4.


Sorprendenti, ho trovato, alcune affermazioni provenienti dalla Lega Nord.


Il ministro Roberto Calderoli parla spesso, con malcelato disprezzo, del "Palazzo"....ma non sono, ormai da diversi anni, proprio loro ad occuparlo?


Alcuni esponenti locali accusano "Roma" di ruberie, inefficienze e pratiche clientelari.....ma non sono della Lega Nord molti dei ministri che formano il governo, vi risiedono per svolgere le relative funzioni, guidano la Pubblica Amministrazione centrale (i Ministeri) e decidono delle politiche nazionali?


Ci sono troppi sprechi......ma le centinaia di milioni di euro gettate per evitare la concomitanza delle elezioni amministrative con i referendum non sono da imputare alle loro determinazioni (ed ai loro interessi di bottega)?

Il partito attende risposte sulle riforme.......da chi, se al governo ci sono loro?


Il problema dell'immigrazione clandestina è insostenibile......ma non hanno varato loro, insieme al PDL, la legge panacea denominata "Bossi-Fini" ed attualmente in vigore?


La guerra contro la Libia ha causato l'arrivo di un numero "insostenibile" di profughi......ma era così difficile prevedere che andando a bombardare il Paese dell'"amico" Gheddafi (accolto, dal governo di cui fanno parte, con esagerati onori) si creasse un esodo di lavoratori stranieri e di cittadini inermi verso gli Stati vicini?


Quando la Lega Nord invoca, all'unisono con il PDL, l'apertura dei cordoni della borsa per realizzare una diminuzione della pressione fiscale (a vantaggio di chi?) e vara una manovra che trasferisce sugli anni futuri il peso del recupero di 40 miliardi di euro, si rende minimamente conto che l'operazione sarà attentamente vagliata dalle ineffabili Agenzie di rating e che la speculazione stà affilando i denti da affondare sullo stremato nostro Paese?


L'On.le Gianfranco Micciché ha "abbandonato" il PDL ed ha creato "Forza Sud". L'accusa rivolta al partito è stata quella di essere subalterno alla Lega Nord e di condurre una politica governativa sbilanciata ed eccessivamente indirizzata a favorire gli interessi del Nord.


Il dissenso, ovviamente, non è arrivato al punto di fargli mettere in discussione la sopravvivenza del governo che favorisce il Settentrione d'Italia. Il problema, dicono, è che, ad esso, non c'é alternativa... fermi! Riponete la boccetta di veleno ed abbandonate, con essa, i propositi suicidi. La realtà è che molti deputati e senatori, di nuova nomina (fra cui, probabilmetne, vanno ricercati i 4-5 "franchi tiratori" che si annidano nell'opposizione e votano la fiducia al governo) "tengono famiglia2 e devono garantirsi il maturare del diritto alla pensione di parlamentare (al termine dei cinque anni di legislatura ed indipendentemente dalla partecipazione alle "sedute"). Chissà se il prossimo governo, che si troverà ad affrontare il peso di una manova di 40 miliardi di euro, farà loro il dispetto di bloccare ulteriormente la rivalutazione del loro sudato trattamento previdenziale.... Nel ritornare al nostro Parlamentare Siculo, sarà, comunque, interessante vedere se, almeno, si "batterà" affinché gli introiti dell'aumento delle accise che tutti i cittadini pagheranno, anche gli illuminati (quel 10% della popolazione che detiene il 435 delle ricchezze del Paese), vengano destinati a sostenere l'economia di quelle regioni del Sud, a cominciare dalla Sicilia e dalla Puglia (sarebbe interesante conoscere il numero esatto di quanti immigrati sono stati collocati in questa Regione), che, più delle altre, hanno sostenuto, e stanno sostenendo, gli effetti del conflitto in Libia.


Per quanto riguarda, infine, gli autoproclamatisi "responsabili".......il Troglodita "non spara sulla Croce Rossa".